OPERA – Imu: la tomba del Federalismo Fiscale

OPERA (19 maggio 2012) – A metà giugno la prima scadenza per il pagamento dell’IMU, l’imposta unica sugli immobili introdotta, anche sulle prime case, dal governo Monti. Sia che i cittadini decidano di pagarla in un’unica soluzione, sia che optino per il pagamento dilazionato in tre tranche, il nuovo balzello graverà sui già precari bilanci domestici dei cittadini. Soprattutto di quei cittadini in difficoltà, di coloro che con sacrifici e rinunce pagano o hanno pagato mutui per diventare proprietari della casa in cui risiedono. Un immobile vissuto e non messo a reddito ma ciò nonostante tassato.
“Non posso essere che contrario all’introduzione dell’imposta unica sulle prime case e sulla stessa imposta così come è stata strutturata; diversi i motivi di questa mia contrarietà – spiega il sindaco Ettore Fusco – Il primo è che la nuova tassa viola i principi del federalismo che da sindaco leghista sono alla base del mio modo di fare ed essere politico. Infatti, non solo le entrate dell’Imu non andranno a incrementare le casse dei comuni e quindi, non torneranno ai cittadini sotto forma di servizi, ma
non abbiamo nemmeno la libertà di decidere se applicarla oppure no. Un libero arbitrio che potrebbe almeno riguardare la prima casa. L’unica nostra competenza è quella di stabilire l’aliquota da applicare che, però, non può essere applicata ad una quota inferiore al 4 per mille poiché lo stato oltretutto ci riduce i trasferimenti all’Ente”.
Quindi, oltre al danno anche la beffa. Le entrate dell’Imu, corrisponderanno a nuovi tagli dei trasferimenti dello Stato ai Comuni. E con la dilazione nel suo pagamento potrebbero emergere difficoltà nella gestione delle finanze pubbliche. “Le dilazioni potrebbero portare problematiche nei pagamenti dei fornitori – spiega il vicesindaco Antonino Nucera – questo si potrebbe tradurre in un freno alla realizzazione di nuove opere o, peggio ancora, alla manutenzione dei beni pubblici come strade, scuole e parchi. In un inevitabile circolo forzoso ne seguirebbe un freno all’economia: ogni anno numerose imprese lavorano con la pubblica amministrazione e non poter onorare gli impegni presi, soprattutto se l’incasso dell’imposta sarà dilazionato in tre rate, potrebbe incidere negativamente sulla stessa sopravvivenza di un economia locale a cui mancherebbe ossigeno”.
Ufficio stampa Comune di Opera

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