Milano – Al Museo del Novecento tre nuove mostre dedicate alle tecniche e agli autori del ventesimo secolo

Milano, 29 marzo 2012 – Sono state presentate oggi alla stampa in Sala Fontana tre nuove mostre allestite presso il Museo del Novecento.
La prima, intitolata “Tecnica mista – come è fatta l’arte del Novecento”, è allestita nella manica lunga al piano terra del Museo ed è curata dalla direttrice Marina Pugliese. Realizzata in collaborazione con Electa e Civita, la mostra propone di gettare lo sguardo dietro le quinte dell’arte del Novecento, per capire come e perché gli artisti hanno inventato nuove tecniche come il collage, l’assemblaggio e il fotomontaggio, oppure utilizzato nuove classi di materiali o di dispositivi, quali la plastica e il video. Trovano spazio in mostra anche la performance,l’uso del suono in arte e l’installazione, la tipologia di opera più rappresentativa della contemporaneità.
La mostra propone anche opere del patrimonio del Museo del Novecento poco note come Rossogiallonero (1968) di Carla Accardi, appena restaurate come Coma(2000) di Alexander Brodsky, nuove donazioni come la Scultura da prendere a calci (1960) di Gabriele De Vecchi e le opere di Andrea Mastrovito e Marta dell’Angelo.
Lungo il percorso espositivo, si troveranno dei rimandi ad opere pertinenti, per temi e tecniche, che sono esposte all’interno del Museo.
I temi affrontati in mostra riprendono quelli contenuti in un saggio pubblicato da Bruno Mondadori nel 2006, Tecnica mista, che negli anni passati ha costituito un valido strumento di studio di molte delle opere attualmente esposte in museo. Per l’occasione, il testo viene ripubblicato dalla stessa casa editrice fungendo così da catalogo per i visitatori. Durante il periodo di apertura della mostra, ai più giovani – tra i 5 e i 10 anni – è offerta la possibilità di acquistare una breve pubblicazione (Panini Editore) che, attraverso semplici attività, li aiuta a comprendere e ad avvicinarsi alle tecniche illustrate e alle opere esposte lungo il percorso e in museo. Inoltre il sabato, la domenica e subito dopo la chiusura delle scuole per le vacanze estive, Civita organizza per i bambini dei laboratori didattici sui temi della mostra. Infine, per “Tecnica Mista” Storyville ha realizzato una nuova audioguida. Un percorso sonoro con le voci della curatrice, di esperti e studiosi e di molti degli artisti esposti che accompagna i visitatori alla scoperta dei nuovi modi di “fare arte”, svelando le tecniche del creare contemporaneo.
La seconda, “Beppe Devalle – Collage degli anni Sessanta”, è ospitata nella Sala Focus, sempre al piano terra del Museo, e mette in mostra, a cura di Flavio Fergonzi, un nucleo di altri quindici collagesrealizzati nei primi anni Sessanta e Salem (1965), recente dono dell’artista al Museo.
In quegli anni Devalle usava ritagli di newsmagazinesamericani o vecchie riviste di moda per sperimentare nuove regole di montaggio, potenziando la tensione tra i margini del ritaglio e i profili dell’oggetto fotografato, dando vita a un nuovo rapporto tra il soggetto e il foglio che lo ospita. Con i collages, Devalle rispose così a una nuova esigenza artistica, cui la pittura non sapeva più dare risposte.
La terza mostra, allestita nelle teche degli Archivi del Novecento, al 4° piano del Museo, si intitola “Il disegno della scrittura: I libri di Gastone Novelli”. Curata da Marco Rinaldi, l’esposizione è dedicata ai libri realizzati dall’artista, compresi quelli da lui illustrati con opere di grafica e disegni. I libri di Gastone Novelli, presentati per la prima volta nella loro interezza, costituiscono una testimonianza, ricca e preziosa, del complesso rapporto tra immagine e scrittura che caratterizza la poetica dell’artista dalla fine degli anni Cinquanta in poi: l’intimo legame della sua pittura con la letteratura e la poesia, ma anche con la cultura di massa e l’impegno politico.
Ufficio stampa Comune di Milano

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