Milano sperimenta la “scuola senza zaino”

Milano, 13 giugno 2013 – Da settembre 75 bambini milanesi andranno a scuola “senza zaino”. Il progetto partirà, infatti, per la prima volta a Milano e in Lombardia, in fase sperimentale, in tre classi della primaria Thouar-Gonzaga, dove gli alunni di due prime e di una seconda adotteranno questo nuovo metodo di insegnamento. Se ne è parlato questa mattina durante il primo appuntamento dei “Giovedì della scuola”: un ciclo di incontri, presentati oggi a Palazzo Marino, sui temi più importanti dell’educazione che coinvolgeranno esperti, educatori e associazioni, in un dialogo aperto con la città.
“I ‘Giovedì della scuola’ sono l’occasione per fare il punto sulla scuola di oggi e contribuire al disegno di quella che verrà. È un laboratorio aperto agli addetti ai lavori e a tutto il Comune, ma soprattutto alle voci della città per ragionare insieme della scuola che vogliamo”, ha detto Francesco Cappelli, assessore all’Educazione e Istruzione, che ha dato il via al ciclo di incontri con la città.
All’incontro di oggi in Sala Alessi “Spazi e didattica. Confronto tra scuole di metodo e nuove proposte per la didattica” insieme all’assessore Cappelli sono intervenuti Francesco De Sanctis, direttore generale dell’Ufficio Scolastico regionale e Marco Orsi, responsabile nazionale del progetto “Senza zaino”. Questa mattina si sono confrontate le scuole di metodo, con i tre esempi degli istituti Montessori, Pizzigoni e Steiner e le nuove proposte per la didattica come il progetto della “Scuola senza zaino”. Il ciclo di incontri dei “Giovedì della scuola” proseguirà a settembre su altri temi come la dispersione scolastica, l’intercultura o l’educazione alla musica.
Il progetto proseguirà per i 75 bambini della Thouar-Gonzaga per tutto il ciclo dei cinque anni di scuola con corsi di aggiornamento periodici per gli educatori, un monitoraggio annuale e una valutazione approfondita dopo i primi tre anni sull’efficacia del modello educativo. A scuola si seguiranno i programmi ministeriali ma cambia profondamente l’ambiente in cui avviene il percorso formativo.
I bambini, infatti, non avranno lo zaino, ma una semplice valigetta per i compiti a casa. Lo zaino non è necessario perché gli ambienti a scuola sono ben organizzati. Nelle classi si trovano, infatti, schedari, computer, giochi, enciclopedie, libri, materiali per scrivere e ascoltare, disegnare e dipingere, modellare e costruire, registrare e riprodurre, strumenti didattici per le varie discipline di studio, materiali di cancelleria.
Gli spazi scolastici sono attrezzati con tavoli, angoli, pedane, mobili a giorno, archivi, pannellature per consentire un apprendimento efficace che si basa sul metodo dell’Approccio Globale al Curricolo, dove sono centrali l’autonomia degli alunni e la costruzione del sapere che genera competenze, l’attenzione ai sensi e al corpo che sviluppa la persona intera, la diversificazione dell’insegnamento, la co-progettazione e la cooperazione tra docenti e alunni che alimentano la formazione continua.
I diversi strumenti didattici, sviluppati nelle scuole senza zaino, stimolano vari stili e metodi di insegnamento e l’attenzione agli spazi rende autonomi gli alunni. Fondamentale anche la partecipazione dei genitori a sostegno dell’impegno della scuola e una valutazione autentica che incoraggia i progressi e valorizza le esperienze dei singoli bambini.
Ufficio stampa Comune di Milano

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