Cesano Boscone – Appello al procuratore Bruti Liberati: “Bonifichi Cesano dalla ‘ndrangheta”

Cesano Boscone (12 febbraio 2013) – “Chi sceglie di fare politica non deve avere scheletri nell’armadio. E mi riferisco sia a chi ha già un incarico istituzionale sia a chi si propone di assumerlo. Per questo credo sia fondamentale una sinergia per intensificare i controlli”. Il sindaco di Cesano Boscone Vincenzo D’Avanzo si rivolge direttamente al capo della procura di Milano Edmondo Bruti Liberati, affinché insieme alla Prefettura e alle forze dell’ordine “bonifichino il sud ovest milanese”.
Lancia anche una proposta ai consiglieri di maggioranza e di opposizione chiedendo loro di andare oltre le indicazioni della recente norma anticorruzione. “Si adotti in Consiglio comunale – spiega il sindaco – almeno un indirizzo vincolante per tutti coloro che oggi svolgono un ruolo amministrativo e per chi verrà in futuro. La mia proposta è che ciascuno di noi sia disposto a sottoporsi a verifiche incrociate di tutti gli organismi di controllo, compresa l’Agenzia delle Entrate, affinché si accerti se la dichiarazione dei redditi sia compatibile con il proprio patrimonio e il proprio stile di vita e non vi sia la ben che minima ombra o dubbio sull’integrità morale di chi riveste un incarico pubblico”.
D’altra parte, si susseguono ciclicamente le polemiche, soprattutto politiche, sulle pressioni che la ‘ndrangheta e altri malavitosi continuerebbero a esercitare sul tessuto sociale e politico del sud ovest milanese. E queste alimentano il chiacchiericcio, il sospetto, il dubbio tra molti cittadini.
“Abbiamo bisogno di antidoti? Di sistemi coordinati di controllo? Si faccia una radiografia accurata della nostra città – prosegue il primo cittadino – che vuole essere immune da ogni forma di attacco o di infiltrazione della criminalità organizzata”.
Non si tratta, quindi, di negare l’esistenza delle organizzazioni criminali, che secondo i rapporti della Dia sono diventate sempre più subdole. “Ma di salvaguardare l’integrità di chi, come me – dice D’Avanzo – ha sempre avuto una condotta moralmente irreprensibile, pur svolgendo da quasi diciannove anni anche un ruolo di primo piano in una cittadina come Cesano Boscone di circa 24.000 abitanti”.
“Mi chiedo– precisa il sindaco – come sia possibile combattere la criminalità organizzata se le istituzioni, insieme, non riescono a serrare le maglie della rete di collaborazione che si può sicuramente attivare, rendendo estremamente difficili le infiltrazioni mafiose. Perché non c’è dubbio che la ‘ndrangheta abbia affinato le sue strategie e sia capace di inserirsi nell’economia buona, contaminandola. Per contrastarla, però non bastano le parole o il protagonismo o le vigliacche strumentalizzazioni di qualcuno che aspira ad avere un posto al sole in politica. Di fronte a questa situazione, i sindaci non devono essere lasciati soli dalla magistratura e dalle forze dell’ordine”.
D’altra parte, secondo i dati in possesso dei carabinieri, Cesano Boscone è la città dove è più bassa l’incidenza di crimini legati direttamente o indirettamente alla criminalità organizzata. L’ultimo episodio eclatante è stato il caso Kreiamo spa, una società di progettazione cresciuta in poco tempo e “abilmente” infiltrata dalla ‘ndrangheta operante nei territori del sud ovest.
“Il mio auspicio – conclude Vincenzo D’Avanzo – è che il procuratore generale Edmondo Bruti Liberati accolga questo mio appello, in modo che insieme si individuino soluzioni che permettano agli amministratori onesti di lavorare serenamente, senza che nessuno metta in dubbio le loro qualità morali”.
Il sindaco, intanto, ha deciso che nei prossimi giorni pubblicherà sul sito istituzionale la sua dichiarazione dei redditi, il suo patrimonio e il suo stile di vita.
CTR Comunicazione

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