Opera – Fermato l’unabomber di Opera

Opera 7 febbraio 2013 – Opera. Non ci sono ancora le prove del collegamento tra le bombe carta fatte esplodere negli ultimi mesi a Opera ed il fermo di V.A. trentenne operese fermato dalla Polizia Locale dopo averne appurato la responsabilità nelle due forti deflagrazioni nel centro cittadino alle nove del mattino di domenica quattro febbraio.
Grazie alle indagini della Polizia Locale ed alla collaborazione dei Carabinieri e di molti cittadini si sono potuti ricostruire i fatti di quella giornata e giungere alla soluzione del caso. Il giovane, dopo una notte brava, si fermava in un bar con alcuni amici nelle prime ore di domenica. Dopo avere fatto colazione si recava verso casa con l’automobile quando, forse per un colpo di sonno, sbandava danneggiando alcuni veicoli in sosta in via Romero. A quel punto scattava qualcosa nella testa di V.A. probabilmente provato da una notte insonne e, dopo aver perso alcuni frammenti del veicolo, fuggiva con l’auto verso casa. Nascosto il veicolo nel corsello condominiale dei box ed arrabbiato per aver danneggiato la sua automobile decideva di sfogarsi facendo esplodere tre petardi ignorando le possibili conseguenze in un orario diurno ed in prossimità dei giochi per i bambini all’interno di un parco pubblico. Intanto i cittadini operesi chiedevano immediatamente l’intervento della Polizia Locale e dei Carabinieri, sia per gli scoppi che per l’incidente, rendendo evidente, sin dal primo momento, che gli eventi potevano essere collegati. Così Polizia Locale e Carabinieri iniziavano a collaborare per identificare gli autori dei fatti. I militari dell’Arma richiedendo l’intervento degli Artificieri per fare analizzare e brillare uno dei tre petardi inesploso. La Polizia Locale è intervenendo con il Nucleo di Investigazione Scientifica per identificare il veicolo in fuga. Nel frattempo, alcuni operatori di Polizia Locale fuori servizio venivano attivati per dedicarsi immediatamente alle indagini. Già nella serata di domenica, anche grazie alla preziosa collaborazione dei numerosi cittadini operesi fornitori di elementi utili alle indagini, gli investigatori potevano escludere che si trattasse di eventi legati alla criminalità organizzata o al terrorismo e che si trattava invece di una ragazzata, anche se potenzialmente molto pericolosa. Il Nucleo di Investigazione Scientifica, sulla base dei riscontri accertati nel corso del sopralluogo, aveva intanto già identificato marca, colore, anno d’immatricolazione e segmento del veicolo fuggito. La continua interazione tra le unità di Polizia Giudiziaria della Polizia Locale e dei militari della locale Stazione dei Carabinieri, faceva sì che già nella tarda serata di domenica si potessero circoscrivere le indagini. Lunedì, dopo neanche 24 ore dagli scoppi e dal sinistro, gli investigatori avevano elementi che conducevano inequivocabilmente al responsabile degli eventi. Il ragazzo veniva convocato dagli investigatori e, nella serata di martedì 5 febbraio confessava agli agenti di Polizia Locale di essersi reso responsabile dell’incidente. Nella mattinata di mercoledì 6 confessava infine ai Carabinieri anche la responsabilità di aver acceso i tre petardi.
Adesso V.A. sarà denunciato ai sensi del codice penale e rischia nel migliore dei casi un’ammenda da 100 euro o l’arresto fino ad un mese che potrebbe però lievitare se il Pubblico Ministero dovesse contestare il disturbo alla quiete pubblica o addirittura gli dovesse essere contestato un attentato alla sicurezza pubblica con la volontà di suscitare un tumulto. In questo caso il giovane rischierebbe fino a otto anni di reclusione.
Per lui comunque ci saranno anche qualche centinaio di euro di sanzione per violazioni del codice della strada e diversi punti di patente persi a causa dell’incidente provocato.
Nei prossimi giorni saranno contattati i proprietari dei veicoli danneggiati che potranno ottenere il giusto risarcimento assicurativo per i danni subiti. Grazie alla soluzione del caso, infatti, sarà più semplice per i proprietari dei veicoli danneggiati essere rimborsati dall’assicurazione per il danno subito che, altrimenti, non sarebbe stato completamente risarcito dal fondo vittime della strada.
“Un episodio da manuale per rapidità e coordinamento tra forze di Polizia Statali e Locali – il commento del Sindaco Ettore Fusco – grande collaborazione dei cittadini, determinanti in alcuni passaggi, e soprattutto grande disponibilità dei nostri operatori che, seppure fuori servizio ed in una giornata festiva, non hanno esitato ad indossare la divisa e raggiungere i colleghi in pattuglia per adempiere ad un dovere che si è trasformato presto nella soddisfazione di avere acciuffato il responsabile dei due tremendi scoppi che avevano turbato la mattinata dell’intera Città”.
Le indagini proseguono e grazie ai rilievi fatti dalla Polizia Locale nei precedenti attentati sarà forse possibile risalire alla responsabilità diretta in altre esplosioni che negli ultimi tempi si erano fatte alquanto frequenti.
Ufficio stampa Comune di Opera

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