Corsico – Profughi: i dipendenti comunali fanno la colletta

Corsico (23 agosto 2011) – Sono dieci. Provengono tutti dal Camerun e fino all’inizio di luglio erano in Libia. Tra loro ci sono muratori, meccanici, ma anche giocatori di calcio e un avvocato. Quando sono scappati dalla guerra, si sono lasciati alle spalle ogni loro piccola conquista, ma salendo su una delle tante carrette del mare hanno cercato di aggrapparsi a un’ultima speranza: riuscire a cambiare una volta per tutte la loro vita, con un po’ di fortuna e di aiuto, evitando violenze razziste, arruolamenti obbligatori nell’esercito di Gheddafi e, in alcuni casi, l’eliminazione fisica. Sbarcati a Lampedusa, dopo un lungo iter, sono arrivati a Corsico, all’hotel Naviglio Grande senza avere nulla con sé. E i dipendenti del Comune per primi non hanno voluto far mancare la solidarietà nei confronti di chi è nato e cresciuto in uno dei Paesi più poveri del mondo. In attesa che, a settembre, si attivi la rete di solidarietà delle tante realtà associative del territorio, i dipendenti hanno fatto una colletta, raccogliendo qualche centinaio di euro con i quali sono stati acquistati sapone, dentifricio, biglietti per i mezzi pubblici e altri generi di primissima necessità. Fondamentali sono state considerate dai profughi le schede telefoniche per poter comunicare con i propri familiari in Camerun. Sarà direttamente la Prefettura a versare all’hotel i 46 euro giornalieri decisi con un provvedimento governativo del ministero degli Interni, tramite l’apposito Ente attuatore delle misure per fronteggiare la crisi nordafricana. “Lavoravano in Libia da diversi anni – spiega Marco Papa dirigente del Comune – e hanno ottenuto un permesso provvisorio in attesa dei colloqui necessari, che non avverranno prima di gennaio, di fronte alla apposita commissione territoriale, che dovrà valutare se abbiano diritto all’asilo politico”. Intanto la città si sta mobilitando. La sindaca Maria Ferrucci ha deciso di attivare tutte le procedure necessarie per predisporre una convenzione, d’intesa anche con il Comune di Buccinasco, con la Prefettura di Milano e le cooperative che già effettuano numerose attività a sostegno dell’integrazione della popolazione migrante nell’ambito del distretto socio-sanitario di Corsico. Il questore di Milano ha, invece, deciso di non concedere per il momento ai profughi di Corsico l’autorizzazione, come è invece avvenuto in altre realtà, per trovarsi un’attività lavorativa.

CTR Comunicazione

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*



+ 2 = sette