LOMBARDIA.BOSCAGLI,NUOVO WELFARE E’ ASSISTENZA DOMICILIARE

Milano, 30 novembre 2011. L’invecchiamento della popolazione rappresenta, nella società occidentale, un trend ormai ben noto.
Oggi in Lombardia sono oltre 900.000 le persone con più di 75 anni e ogni anno aumentano di circa 30.000 unità. Da qui al 2050
si prevede che l’incidenza delle persone con più di 80 anni sul totale della popolazione raddoppierà, a fronte di una forte
diminuzione delle nascite.
A poche settimane dal 2012, Anno Europeo dell’invecchiamento attivo, le proposte politiche di Lombardia e Confederazione elvetica sono state messe a confronto in occasione del convegno ‘L’anziano è protagonista’, al quale è intervenuto l’assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale Giulio Boscagli.
“Un compito primario delle politiche sociali e socio sanitarie – ha detto Boscagli – è prendersi cura delle persone non autosufficienti, delle fasce più fragili della popolazione. In questi anni Regione Lombardia ha investito moltissimo sulla
residenzialità, arrivando a offrire 57.500 posti letto nelle 650 Rsa presenti sul territorio, pari alla metà della dotazione
complessiva disponibile in Italia”.
“Regione Lombardia – ha aggiunto Boscagli – ha investito sulla domiciliarità e sull’impegno a sperimentare nuove forme di
residenzialità leggera, capaci di rispondere alle esigenze di quei pazienti che non sono completamente autonomi, ma che non hanno bisogno dell’elevata medicalizzazione garantita nelle Rsa”.
La sperimentazione attivata negli ultimi sei mesi in alcune Asl sul tema dell’assistenza domiciliare integrata, che sarà
progressivamente estesa a partire dall’anno prossimo, rappresenta un banco di prova importante per il nuovo sistema di welfare che Regione Lombardia sta implementando: un sistema che parta da una valutazione multidimensionale del bisogno per garantire risposte appropriate e sostenibili. “Risposte – ha precisato l’assessore Boscagli – che devono tenere in considerazione anche le potenzialità espresse dalle famiglie e dal contesto di vita proprio della persona”.
Al momento di confronto, organizzato dal Gruppo di studio e di informazione per la Svizzera italiana ‘Coscienza Svizzera’, presente con il suo presidente Remigio Ratti, hanno partecipato tra gli altri Achille Crivelli, consigliere di Stato e direttore
del Dipartimento della sanità e della socialità, Massimo Baggi, console generale di Svizzera a Milano, Alberto Galluccio,
console generale d’Italia a Lugano.
La Conferenza pubblica transfrontaliera, ospitata presso il grattacielo Pirelli, ha avuto tra i suoi spunti un’intervista al
presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni pubblicata nel Quaderno 34 di Coscienza Svizzera a chiusura del ciclo ‘2050
un’Insubria di anziani’.
Nella sua intervista il presidente Formigoni cita, fra le politiche attivate in Regione Lombardia, i servizi di prossimità, come “il custode sociale”: persone anziane si mettono a disposizione di altri anziani in difficoltà e rispondono a varie esigenze sociali, riconquistando così un ruolo riconosciuto che ne incrementa l’autostima, la relazionalità, il desiderio di vivere.
“Questo ‘welfare fatto in casa’ – ha commentato l’assessore Boscagli – non ci deve né scandalizzare né lasciare indifferenti. Si tratta, invece, di valorizzarne gli aspetti positivi – di partecipazione e assunzione di responsabilità da parte dei cittadini e delle famiglie – e insieme di fornire gli strumenti necessari per ‘fare sistema’, per far sì, cioè, che tutti abbiano accesso ai servizi essenziali di welfare e che le realtà relazionali esistenti possano estendersi e ampliarsi, mettendosi al servizio di tutti”. (Sandro Pugliese)

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