Corsico – Beni sequestrati per oltre un milione e mezzo di euro

Corsico (3 novembre 2011) – Dieci appartamenti, quattro negozi e un magazzino tra le vie Sant’Adele, Monti, Cavour, Garibaldi, IV Novembre e Malakoff. Per un valore complessivo di quasi un milione e settecentomila euro. Sono i beni che lo Stato ha sequestrato agli ‘ndranghetisti di Corsico e ha trasferito, nel corso degli anni, all’Amministrazione comunale per destinarli a scopi sociali.
Uno di questi, che si trova in via Malakoff 6/A, sarà la tappa nel sud-ovest milanese dell’iniziativa “Scopri il bene!” promossa dal coordinamento di Milano e provincia di Libera sabato 5 novembre.
Una “Giornata di porte aperte dei beni confiscati e assegnati al riutilizzo sociale – spiega Ilaria Ramoni, referente di Libera – con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla presenza delle mafie nel territorio milanese e di diffondere la cultura della legalità”. Una proposta formulata da Rosa Palone, referente del presidio di Libera, intitolato ad Angelo Vassallo, del sud ovest milanese.
“Al di là del valore economico dei beni – spiega la sindaca Maria Ferrucci – quello che conta è l’aspetto simbolico. Perché sono tutti immobili che hanno avuto o avranno una destinazione pubblica. Per questo ho anche deciso di sostenere l’appello dell’associazione Avviso Pubblico-enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie allo scopo di chiedere al Parlamento di non approvare una recente proposta con la quale sarebbe consentito di vendere sul mercato privato i beni sequestrati alla criminalità organizzata. D’altra parte – precisa la sindaca – numerosi magistrati in prima linea nella lotta alle diverse mafie che condizionano, almeno in parte, il sistema economico e politico del nostro paese hanno ribadito in molte occasioni che intervenire sui patrimoni è la chiave di volta per indebolire il potere di chi delinque. Ritengo, invece, che occorra trasferire ai Comuni le necessarie risorse per riqualificare i beni sottratti ai mafiosi, anche solo togliendo gli importi dai vincoli del patto di stabilità, considerando queste spese per le proprie comunità – dice Maria Ferrucci – come un concreto sostegno, nell’ottica anche della prevenzione, alla lotta contro l’illegalità. Un modo per restituire alle giovani generazioni parte del patrimonio di cui è stato ingiustamente privato il territorio di appartenenza negli anni passati e dal quale potranno iniziare a costruire il proprio futuro”.
A Corsico, l’appuntamento è alle ore 19.30 nell’immobile intitolato alla memoria di Silvia Ruotolo, vittima della camorra, per un aperitivo con letture, in collaborazione con l’associazione che ha la sua sede negli spazi comunali di via Malakoff, il Club Corsico, e promuove l’autonomia di persone con problemi di disagio mentale, la solidarietà familiare e la cultura-attivazione dell’auto-mutuo-aiuto.
I volontari di “Libera” proporranno un momento di riflessione improntato sul valore civico ed educativo a partire dal concetto di riutilizzo sociale di un bene confiscato.
La Regione Lombardia è la quinta per numero di beni confiscati, con 179 Comuni nei quali si trova almeno un immobile (appartamenti, box, bar, ristoranti, pizzerie, negozi, terreni e aziende) sottratto alla criminalità organizzata e riassegnato, grazie alla legge 109 del 1996, a beneficio della collettività, con fini sociali o istituzionali.
CTR Comunicazione

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