Lombardia. Droghe, Boscagli: “Recuperare dimensione educativa”

Milano, 27 ottobre 2011. Il consumo e l’abuso di alcol e sostanze varie (legali o illegali) riguarda sempre più lo stile di vita
delle persone cosiddette “normali” e sempre meno l’area dell’emarginazione. Per questo, “il problema delle persone con dipendenza è sempre più un problema dell’intera società”. E’ questa la considerazione illustrata oggi dall’assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale della Regione Lombardia Giulio Boscagli al Congresso tematico nazionale ‘Fare i genitori – Essere figli nel mondo delle dipendenze’, organizzato a Milano da FeDerSerD (Federazione Italiana degli Operatori dei Dipartimenti e dei Servizi delle Dipendenze), che festeggia quest’anno il decennale dell’attività.
FAMIGLIA – “Il convegno di oggi – ha sottolineato Boscagli davanti a una platea di oltre 400 persone – ha il merito di sottolineare il ruolo fondamentale della famiglia nel nostro sistema di welfare, in un momento storico in cui la famiglia viene spesso dimenticata quando si costruiscono le politiche per affrontare le grandi sfide del Paese”.
I dati a disposizione oggi sul fenomeno della dipendenza dipingono un quadro caratterizzato da: diffusione del consumo e del poli-consumo di sostanze nelle fasce giovanili della popolazione, in contesti di ‘normalità’ e con scarsissima consapevolezza del rischio; forte prossimità dei giovani con la disponibilità di droghe leggere; tendenza alla ‘normalizzazione’ dell’assunzione o sperimentazione di sostanze nell’ambito del contesto sociale; scarsa percezione del rischio; scarsa percezione dell’illecito.
IMPEGNO REGIONALE ED EDUCAZIONE – In questi anni Regione Lombardia ha messo in campo un complesso quadro di politiche e di interventi per la prevenzione e il contrasto alle dipendenze con un importante impegno economico di oltre 100 milioni di euro
all’anno per sostenere il sistema regionale di intervento, costituito da circa 100 servizi ambulatoriali e 140 servizi residenziali e che vede concorrere servizi pubblici e servizi privati no profit.
“Insieme a queste azioni – ha commentato Boscagli – è però fondamentale recuperare la dimensione educativa, l’unica in grado di affrontare il problema nella sua totalità; l’unica in grado di mostrare ai giovani in difficoltà una visione reale, ovvero positiva, della propria esistenza. Vogliamo entrare nel loro mondo, cercare di conoscere direttamente gli spazi che frequentano (anche quelli virtuali di internet), ma soprattutto cercare un livello di comunicazione serio e interessato con loro che, specialmente nella fase dell’adolescenza, tendono a manifestare il bisogno di essere ascoltati e amati in modo meno esplicito e spesso contraddittorio”.
PROGRAMMI INNOVATIVI – Per fare questo Regione Lombardia ha attivato tre programmi preventivi universalmente riconosciuti,
aggiornati e scientificamente validati che coinvolgono direttamente il mondo della scuola e le famiglie: il progetto scolastico EU-DAP, Life Skills Training Program e lo Strengthening Families Program, che mira a rafforzare i fattori protettivi familiari.
Inoltre è attivo già da anni il Tavolo Tecnico Regionale Prevenzione, che coordina le azioni programmate nei Piani di Zona e realizzate dalla rete territoriale attraverso le ASL. Già nel 2007 e 2008 sono state elaborate le linee guida, sia riferite alla popolazione in genere, sia specifiche per gli adolescenti, indispensabili per uniformare gli interventi in tutti gli ambiti.
LIFE SKILL TRAINING PROGRAM – “L’importante novità di quest’anno – ha annunciato Boscagli – è l’avvio del programma Life Skill
Training Program, che ha anche l’obiettivo di contrastare l’uso e l’abuso di sostanze psicotrope negli adolescenti e preadolescenti”.
Questo programma – basato sul potenziamento delle capacità di resistenza all’uso di droghe all’interno di un modello più generale di incremento delle abilità personali e sociali – è stato ideato dallo statunitense Gilbert J. Botvin e ha ricevuto riconoscimenti da numerosi enti e istituzioni del settore, oltre che essere promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità
ormai da anni.
“Con questo intervento – ha concluso l’assessore – andremo a rafforzare ulteriormente le nostre politiche di prevenzione alle
dipendenze: l’impegno condiviso sarà perciò quello di sviluppare e diffondere la sperimentazione presso le scuole lombarde e di
realizzare programmi di formazione rivolti sia ai formatori sia ai destinatari del programma (studenti, docenti, altre figure
educative, genitori e adulti in genere)”.
Life Skill Training Program vede, ad oggi, già coinvolte 104 scuole in tutta la regione, con circa 750 insegnanti già formati
e il coinvolgimento di 400 classi.
Ufficio stampa Regione Lombardia

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