Provincia di Milano – Casa dei papà separati, la presidenza del Consiglio dei Ministri ha premiato la struttura di Rho.

Milano, 1°gennaio 2013 – Dopo il riconoscimento internazionale accreditato dai servizi di «Bbc Scozia» e di «Herald Tribune», la Casa dei papà separati della Provincia di Milano è stata promossa a pieni voti anche dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, che, nell’ambito del «Premio Amico della Famiglia», ha attribuito alla struttura di Rho una menzione speciale.
Nella lettera di accompagnamento redatta dal dipartimento per le Politiche della famiglia, Palazzo Chigi ha lodato l’impegno di Palazzo Isimbardi che, insieme con i padri oblati missionari e il Terzo settore, ha affrontato un vero e proprio allarme sociale. L’iniziativa prevede, infatti, l’assegnazione ai papà in difficoltà residenti nel Milanese di mini-appartamenti, le cui rette, grazie al contributo dell’Amministrazione, risultano calmierate per un periodo massimo di otto mesi, con proroghe sino a 12. Via Vivaio non si limita, poi, a garantire per ogni ospite il pagamento del 50% della retta (400 euro complessivi) ma assicura anche una serie di servizi di sostegno familiare e di accompagnamento al lavoro allo scopo di creare una rete sociale e relazionale in grado di generare supporto e solidarietà. Il progetto, attraverso la collaborazione tra pubblico, privato sociale e comunità locale, contempla un vero e proprio percorso finalizzato a consentire ai genitori di ristabilirsi, non solo economicamente, dalla separazione.
Le 15 camere singole della «Casa dei papà separati», che al momento ospitano 11 persone, occupano un complesso (un Collegio annesso al cinquecentesco Santuario della Beata Vergine Addolorata di Rho) elegantemente ristrutturato e presentano una superficie variabile tra i 18 e i 24 metri quadri. Sono dotate di servizi igienici e arredate con letto, armadio, comodino, scrittoio, linea telefonica, televisione e Internet.
I Padri Oblati (presenti a Rho sin dal 1715) hanno, inoltre, attrezzato la struttura con l’obiettivo di accogliere, in base ai tempi e alle modalità definite dai giudici, anche i figli degli ospiti, che trovano un ambiente accogliente con ampi spazi attrezzati per lo svago e la socializzazione.
«La Provincia ha fornito una prima risposta ai padri costretti a cercare un tetto dopo la separazione – ha dichiarato il presidente Guido Podestà -. I numeri di questo fenomeno sono impressionanti e, ovviamente, il nostro progetto va sviluppato nell’ottica di incrementare la disponibilità abitativa. Si tratta, infatti, di cittadini che, spesso, non sanno a chi rivolgersi per ottenere una sistemazione provvisoria adeguata. Nella città di Milano, secondo i più recenti dati prodotti dalla Caritas, vi sono almeno 50.000 persone che vivono una situazione che, in alcuni casi, rasenta il tracollo finanziario. Un dramma sociale che, pure grazie alla sinergia con la comunità ecclesiastica e il volontariato, intendiamo arginare. La “Casa dei papà” separati, cosi come Icam (Istituto a custodia attenuata) e il Cam (Centro di assistenza minori), dimostra l’attenzione riservata dalla Giunta verso le fasce più deboli della popolazione, messe a dura prova anche dalla crisi economica».
«Il riconoscimento di Palazzo Chigi è il giusto premio per un’iniziativa che ha saputo fornire risposte immediate e concrete ad una problematica sempre più presente all’interno della nostra comunità, tanto da portare a considerare i papà separati come i nuovi poveri – ha aggiunto l’assessore alle Politiche sociali, Massimo Pagani -. Il raggiungimento di un traguardo così prestigioso non sarebbe stato possibile senza l’apporto umano, professionale e materiale di tutti coloro che hanno affiancato l’assessorato in questa esperienza, facendo del progetto di Rho un unicum in Italia per la qualità. A loro va il mio più sincero ringraziamento. E un ringraziamento è d’obbligo anche per chi, dedicandovi attenzione, ha contribuito a promuovere la Casa dei papà separati fuori e dentro i confini nazionali. L’auspicio è che l’esperienza possa proseguire per far fronte alle tante richieste di aiuto che ci giungono».
Ufficio stampa Provincia di Milano

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