Milano – Volontariato giovanile. Al via l’anagrafe comunale.

Milano, 28 giugno 2012 – A Milano il 19% dei giovani tra i 16 e i 25 anni sta facendo attività di volontariato ma l’84% sarebbe felice di farlo se sapesse dove ricevere un orientamento e se ricevesse proposte che meglio corrispondono al bisogno e alla curiosità degli under 25. Questo il risultato di un’indagine svolta fra 400 giovani che frequentano gli ultimi tre anni degli Istituti scolastici superiori (16–18 anni) e l’università ( 19-25 anni) a Milano. Se a livello europeo l’Italia è solo al 14° posto per il numero di persone adulte che partecipano abitualmente ad attività di volontariato, sono aumentati i ragazzi dai 14 ai 17 anni (dal 6,3% al 7,3%) che dal 1999 al 2010, fanno volontariato nel nostro paese mentre è cresciuta dall’8.4% all’11,8% la percentuale dei 18 e 19enni che negli ultimi dieci anni hanno fatto volontariato in un’associazione (elaborazione prof. Andrea Salvini Università di Pisa da dati ISTAT, indagine multiscopo).
Perché l’incontro tra offerta giovanile di impegno volontario e domanda associativa migliori è necessario che servizi organizzati di orientamento, necessariamente interassociativi e di secondo livello siano affiancati da servizi di counseling e da opportunità di tirocinio guidato. Inoltre l’accesso al volontariato non può risentire di fattori di selettività sociali come avviene. Sono soprattutto i giovani istruiti, provenienti dalle classi medie a dedicarsi all’impegno sociale e poiché la pratica dell’azione solidale in ambiti associativi rappresenta un fattore di crescita e di arricchimento per i giovani, diventa importante coinvolgere anche i ragazzi meno abbienti.
Partendo anche da questi dati e considerazioni il Comune, con un impegno economico di 350 mila euro in tre anni, ha deciso di realizzare e sostenere a Milano un sistema articolato e strutturato di promozione del volontariato rivolto ai giovani che coinvolge associazioni di volontariato, scuole superiori, università che operano con ragazzi e giovani. Un progetto che parte dall’’assessorato al Volontariato insieme a quello all’Educazione, alle Politiche sociali, al Decentramento con i Consigli di Zona, e con i delegati del Sindaco per le politiche giovanili.
Uno sportello unico del Comune in collaborazione con Ciessevi, Centro di Servizio per il Volontariato gestito dalla rete stessa delle associazioni milanesi, insieme per dare vita all’anagrafe per il volontariato giovanile allo scopo di mettere in contatto la domanda e l’offerta e far crescere significativamente il numero dei giovani volontari milanesi che oggi sono circa tremila.
“Vogliamo trasformare una grande potenzialità, quella dell’attitudine ai giovani ad aiutare, in una realtà operativa e in crescita, – dichiara l’assessore alla Sicurezza e Coesione sociale, Polizia locale, Volontariato e Protezione civile che è intervenuto stamane alla presentazione del progetto -. Il Comune già attivo sul volontariato da oggi investe e potenzia la rete del volontariato giovanile per facilitare la relazione tra domanda e offerta che spesso non entrano in contatto tra loro”.
“Promuovere il volontariato giovanile è un dovere delle istituzioni, da non lasciare al caso o a qualche persona o associazione, o scuola di buona volontà, – continua Granelli – ma da sostenere e rendere così sistematico e asse portante delle politiche di sostegno al volontariato e di quelle di promozione e formazione alla cittadinanza attiva, perché conoscere e vivere un’esperienza di volontariato fa bene alla città e fa bene ai giovani, fa fare esperienza concreta di cittadinanza attiva, di bene comune”.
Associazionismo giovanile, informa giovani, associazioni giovanili di tempo libero e sportive, CAG, oratori, associazioni educative, biblioteche e soprattutto scuole superiori e università saranno sempre più coinvolti nella promozione del volontariato per offrire ai giovani esperienze molto diverse fra loro, in Italia e all’estero. Fra gli obiettivi quello di sviluppare un sistema di certificazione delle competenze derivanti da esperienze di volontariato, coinvolgere i giovani nelle scelte progettuali e trasformarli in cittadini attivi, formare i docenti di scuole e università perché siano punto di riferimento.
“L’essere e sentirsi cittadino oggi per un giovane – afferma il Presidente di Ciessevi, Lino Lacagnina – non è così semplice e scontato; sono molte di più le spinte all’individualismo, al chiudersi nella sfera privata. Il nostro primo impegno, come mondo del volontariato, è quindi quello di educare ad uno “stile di vita”. Educare alla solidarietà, alla cittadinanza attiva, al volontariato, alla legalità, oggi significa dare l’opportunità ai ragazzi di relazionarsi e di confrontarsi con l’altro e con il diverso, non con tolleranza, ma con piena coscienza che lo scambio avviene sempre tra pari. Riconoscere le diversità non significa solamente combattere contro i pregiudizi e gli stereotipi, ma consente anche di imparare quotidianamente dagli altri, senza guardarli come un pericolo. Un altro aspetto del rapporto tra volontariato e giovani è quello dell’apprendimento non formale, cioè l’insegnamento di specifiche abilità sociali: saper interdipendere positivamente in una relazione a due o a più persone, saper interagire faccia a faccia, saper dare e ricevere aiuto, saper ascoltare e comunicare con l’altro, saper gestire positivamente eventuali situazioni conflittuali, saper agire strategie efficaci per risolvere problemi e prendere decisioni”.
Il primo obiettivo è già operativo, chi volesse maggiori informazioni su dove, come fare volontariato, magari anche per una o più settimane di questa estate, può rivolgersi a:
Comune di Milano, Ufficio Volontariato, tel. 02.88462878
Ufficio stampa Comune di Milano

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